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L’Ossigeno Ozono Terapia viene usata in ambito medico da più di un secolo. La sua efficacia clinica è legata a molte sue peculiarità, quali la capacità di incrementare l’ossigenazione sanguigna, l’azione battericida, fungicida, virustatica, insieme alle prerogative antinfiammatorie e analgesiche. L’Ossigeno Ozono Terapia ha un effetto terapeutico   locale e sistemico, è ben tollerata ed è esente da effetti collaterali e avversi. Le vie di somministrazione dell’Ozono Ossigeno Terapia sono molteplici. Tale miscela gassosa può essere  introdotta nell’organismo, con concentrazioni d’ozono specifiche  e in quantità diverse attraverso differenti modalità: per infiltrazione intrarticolare,intramuscolare o sottocutanea, per  insufflazione rettale o vaginale, su cute sana o lesa con bagni gassosi  o creme ozonizzate, per via orale assumendo acqua ozonizzata, per via ematica con  l’autoemoterapia.Tutti i trattamenti di ossigeno Ozonoterapia sono normati dalla Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia(SIOOT) e approvati dal Ministero della Salute:

Schermata 2018-04-02 alle 17.14.36INDICAZIONI PRIMARIE DELL’OSSIGENO OZONO  TERAPIA

 

 

Sono numerose le patologie che si possono giovare dell’ Ossigeno Ozono Terapia:
Patologie da deficit di ossigenazione, come problemi di circolazione arteriosa (es. arteriosclerosi, ischemie cardiache, cerebrali) o venosa (es. flebolinfostasi, ulcere flebo statiche).
Patologie ortopediche: al primo posto le ernie e le protrusioni discali, e quindi le lombalgie, le sciatalgie, le cervicalgie, l’ artrosi dell’anca, del ginocchio e della colonna vertebrale. Tendiniti, “periartrite” della spalla, epicondilite.
Malattie croniche, come le bronco pneumopatie ostruttive, il diabete, l’epatite virale.
Malattie degenerative: artrite reumatoide, demenza senile precoce, malattie neurovascolari; come terapia di supporto nelle patologie oncologiche.
Chirurgia: indicata nel pre/post-operatorio.
Lesioni trofiche della pelle: piaghe da decubito, gangrene diabetiche, ulcus cruris.
Dermatologia: herpes zoster e simplex, acne, psoriasi, lipodistrofia (cellulite).
Malattie autoimmuni: tiroidite di Hashimoto, lupus eritematoso sistemico, eritema nodoso, fibromialgia, Sindrome da Stanchezza Cronica

 

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D’ALTERIO-DAVID  abstrat della reazione al Congresso Internazionale svoltosi a Roma nel marzo 2018

 

L’Ossigeno Ozono Terapia nel trattamento delle Ernie Discali

La cervicobrachialgia e la lombosciatalgia sono condizione morbose molto frequenti. Sono patologie neurologiche caratterizzate dalla sofferenza di un nervo spinale e/o di una radice nervosa. La radice nervosa  in uscita  di questi distretti articolari può essere compressa dal materiale erniato del disco intervertebrale o da elementi ossei ipertrofici o degenerati (uncoartrosi). In entrambi i casi nella genesi del dolore intervengono fenomeni vascolari ischemici innescati dalla compressione del nervo, con la liberazione di mediatori dell’infiammazione (in particolare la sostanza P) che provoca edema perilesionale.
Manifestano una disfunzione del nervo che interessa il sistema somato-sensoriale, al dolore si associano altri sintomi:la modificazione della sensibilità tattile, puntoria e termica , fino alla compromissione motoria,  con alterazione dei riflessi a livello della zona innervata dal nervo e/o  dalla radice interessata.
Le radicolopatie acute quindi presentano dolore neuropatico dovuto alla lesione delle fibre nervose e un dolore nocicettivo infiammatorio innescato dalla liberazione di mediatori della flogosi.
Spesso  il dolore  (di intensità da moderato a severo)   risponde solo parzialmente alla terapia farmacologica. I FANS possono essere la prima  terapia, ma  il loro effetto è limitato (specialmente in presenza di ernie del disco), inoltre gli eventi avversi  correlati al loro utilizzo consigliano prudenza nel loro uso. Gli steroidi modulano le reazioni infiammatorie e riducono il danno tissutale, stabilizzano le membrane cellulari e inibiscono il rilascio dei mediatori pro-infiammatori, tuttavia  spesso anche questa soluzione terapeutica, che peraltro non può essere assunta per lungo tempo, non riesce a risolvere  completamente queste patologie.
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato come l’ozonoterapia, trattamento che utilizza l’ozono medicale (miscela di ossigeno e ozono), possa facilitare la guarigione di queste malattie sia sotto l’aspetto  sia biologico che biomeccanico (1). Le infiltrazioni para vertebrali di questa miscela gassosa, in quantità e concentrazioni ben definite secondo protocolli validati dalla Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT) determinano una  discolisi cioè  una disgregazione dei doppi legami di zolfo, di cui è ricco il contorno discale, e una conseguente disidratazione e quindi una riduzione del materiale erniato che comprime la radice nervosa (2).

A seguito della riduzione di volume del disco diminuisce la pressione intradiscale, che è la causa dell’infiammazione e del dolore. Questa terapia  riduce pertanto  significativamente l’infiammazione e il dolore e, in molti casi, evita l’intervento chirurgico. L’ozono medicale nelle ernie discali, produce effetti benefici grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche e disidratanti.

Inoltre esso svolge un’azione rigenerante di rivascolarizzazione peridiscale e un’azione “cicatrizzante” che  facilita i processi di riparazione tissutale, grazie all’ aumento di cessione di ossigeno da parte dei globuli rossi, riduce l’ipossia dei tessuti , la stasi linfatica e venosa e migliora la rimozione di sostanze tossiche.

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Proprietà biochimiche ed enzimatiche dell’ossigeno ozono terapia (3)

  • Inibisce il rilascio di proteinasi da parte dei macrofagi e dei neutrofili polimorfonucleati;
  • Aumenta la liberazione di citochine immunosoppressive;
  • Inibisce la sintesi delle prostaglandine e la liberazione delle bradichinine;
  • Neutralizza i ROS endogeni, radicali liberi  che reagiscono facilmente con una qualsiasi molecola si trovi in loro prossimità (carboidrati, lipidi, proteine, acidi nucleici) danneggiandola e spesso compromettendone la funzione.;
  • Stimola la produzione locale di enzimi antiossidanti.

 Inoltre l’infiltrazione della miscela gassosa nei tessuti attiverebbe per via riflessa il sistema antinocicettivo mediante la liberazione di peptidi oppiodi, di endorfine e di cortisolo.

 Una pubblicazione scientifica  del 2012 (4)  ha stabilito in accordo con i criteri di medicina basata sull’evidenza (Evidence Based Medicine) il valore dell’ ossigeno ozonoterapia nelle patologie discali. I livelli di evidenza, in accordo con la classificazione della USPSTF (5), per il trattamento dell’ernia discale lombare con ossigeno ozonoterapia sono:

Livello II-1 per il trattamento con ozono intramuscolare paraverterbrale con grado di raccomandazione I-B;

Livello II-3 per il trattamento con ozono intradiscale con grado di raccomandazione I-C.

Vantaggi dell’ Ossigeno Ozono Terapia: 

  • alta percentuale di guarigione: risultati buoni ed eccellenti fino all’80% dei casi (1); 
  • recidive basse;
  • innocuità ( assenza di allergie o di altri effetti collaterali);
  • modestissime controindicazioni (gravidanza, ipertiroidismo) 
  • non richiede riposo, il paziente  dopo il trattamento può tornare subito alle  sue attività quotidiane;

Bibliografia

(1) Jim Steppan, PhD, Thomas Meaders, BS, Mario Muto, MD, and Kieran J. Murphy, MD, FRCPC. A Metaanalysis of the Effectiveness and Safety of Ozone Treatments for Herniated Lumbar Discs. Journal of Vascular and Interventional Radiology Volume 21, Issue 4 , Pages 534-548, April 2010

(2)Simonetti L, Raffi L, Cenni P, Agati R, Leonardi M. Pharmacological mechanisms underlying oxygen-ozone therapy for herniated disc. Riv Ital Ossigeno-Ozonoterapia 2003; 2:7–11.

( 3)Bertini G. e Coll.: L’ernia del disco lombare: il trattamento con ozono e con le altre tecniche percutanee. Lo Scalpello, 26, 112-117, 2012).

(4) De Oliveira Magalhaes FN et al.:“Ozone Therapy as a as a Treatment for Low Back Pain Secondary to Herniated Disc: A Systematic Review and Meta-analysis of Randomized Controlled Trials”. Pain Physician 2012; 15:E115-E129 • ISSN 2150-1149.

(5) Berg AO, JD. A. Introducing the third U.S. Preventive Services Task Force. Am J Prev Med 2001; 20:21-35.